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Spedito - 03 January 2022 : 15:40:40
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Citazione: Originariamente inviato da fireball
Questa è una Giannini 500 Gr.2 500 del periodo 66-69 (preparata da Carlo Castelli di Roma di cui si vede il logo sul fianco). Le Giannini 500 praticamente erano tutte uguali, anche i cerchi che si vedono, i famosi bimetallici Borrani 4"x12", erano gli unici omologati, in alternativa a quelli originali Fiat 500 di lamiera. Quanto agli scarichi, tra il 66 ed il 69 dovevano conservare il collettorino in ghisa ed il primo colletore di lamiera fino al punto di innesto con il silenziatore. Da quel punto era totalmente libero. Ogni preparatore aveva un suo sistema che, sostanzialmente, consisteva nell'eliminare il silenziatore, prolungare i collettori fino a riunirli con la stessa lunghezza e con meno curve possibili (com'è nella logica)e per attaccare lo scarico al motore con vari staffaggi a secondo se lo scarico usciva lateralmente o dietro; il più semplice, se vogliamo, era quello di mantenere il cilindro originale del silenziatore, il che consentiva pure di utilizzare le staffe originali, e, dopo averlo aperto e svuotato completamente, vi si facevano passare i tubi dentro fino a farli riuscire lateralmente riunendoli poi con uno scarico unico dopo avere ricomposta con saldature il cilindro. Dopo il 70, invece, lo scarico divenne totalmente libero il che rese possibile adottare sia il diametro che la forma ritenuta più utile dei collettori a partire dalla testata e si cominciarono a vedere anche le staffe di alluminio per attaccare la parte terminale dello scarico al motore. I sistemi divennero meno "rudimentali" perché negli anni precedenti anche piegare un tubo come si deve era stata un'impresa, pur tuttavia non mi sembra di ricordare che si sia arrivati allora ad eliminare i collettorini in ghisa (permesso dal regolamento)che è una conquista dei giorni nostri dato che ci sono varie ditte che fabbricano "scarichi corsa", che però, come detto, debbono avere il silenziatore, tant'è che si sono abbandonate quasi totalmente le staffe in alluminio e si è tornati, in sostanza, al sistema di attacco al motore con il "cilindro" e le staffe simile a quello originale Fiat. Tuttavia anche oggi ci sono preparatori che preferiscono realizzare lo scarico (e non solo)in proprio e, talvolta si vedono delle conformazioni originali come quella usata da Lavazza che è già diventata oggetto di più di un'imitazione.
Questo è Cesare Piccioni alla Coppa del Chianti Classico del 2009 in uno dei passaggi più spettacolari della salita senese.
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Zanna |
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