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Spedito - 18 July 2012 : 16:22:29
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-----I ricordi di Macovince mi riportano alle competizioni motociclistiche ed automobilistiche degli anni 50-70, con grande nostalgia.Giustamente, come dice il mio coetaneo,l'olio di ricino consentiva un ottimo ed elevato potere lubrificante sia alle basse che alle alte temperature(consentendo di "tirare" da subito) e lo si usava comunemente come additivo per la preparazione delle miscele nei due tempi che nell'olio lubrificante dei 4 tempi consentendo un ottimo elemento lubrificante.Qualcuno,per aumentare l'untuositŕ di benzine molto secche,lo utilizzava anche nei 4 tempi aggiungendolo in piccole percentuali alla benzina appunto.Comunque era una vera dose di narcosi allorchč si assisteva a competizioni dell'epoca.Ricordo che a Monza,terminata la gara,il caratteristico "profumo" rimaneva a lungo in tutto il parco,quasi a voler prolungare la competizione.In alcune gare a lunga percorrenza su strade statali, come ad esempio la Milano-Taranto,era proibito l'uso dell'olio di ricino.Un vecchio concorrente Bolognese, Buganč,mio vicino di casa,mi svelň uno strattagemma usato dai piloti per aggirare i controlli alla partenza.Dato che l'odore era il nemico numero uno,si trattava di partire senza...l'aggiunta.Fissavano con nastro adesivo una fiala di vetro contenente olio di ricino sotto al coperchio del serbatoio,il quale si sollevava azionando una leva,ed il coperchio si apriva in tutta la sua ampiezza.Superato il controllo alla partenza,giunti fuori dall'abitato e senza fermarsi per non destare sospetti,e perdere tempo prezioso,davano un colpo sul coperchio,la fiala cadeva rompendosi e miscelando l'olio al carburante. |
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Spedito - 02 January 2015 : 22:17:37
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Citazione: Originariamente inviato da adriano.casoni
-----I ricordi di Macovince mi riportano alle competizioni motociclistiche ed automobilistiche degli anni 50-70, con grande nostalgia.Giustamente, come dice il mio coetaneo,l'olio di ricino consentiva un ottimo ed elevato potere lubrificante sia alle basse che alle alte temperature(consentendo di "tirare" da subito) e lo si usava comunemente come additivo per la preparazione delle miscele nei due tempi che nell'olio lubrificante dei 4 tempi consentendo un ottimo elemento lubrificante.Qualcuno,per aumentare l'untuositŕ di benzine molto secche,lo utilizzava anche nei 4 tempi aggiungendolo in piccole percentuali alla benzina appunto.Comunque era una vera dose di narcosi allorchč si assisteva a competizioni dell'epoca.Ricordo che a Monza,terminata la gara,il caratteristico "profumo" rimaneva a lungo in tutto il parco,quasi a voler prolungare la competizione.In alcune gare a lunga percorrenza su strade statali, come ad esempio la Milano-Taranto,era proibito l'uso dell'olio di ricino.Un vecchio concorrente Bolognese, Buganč,mio vicino di casa,mi svelň uno strattagemma usato dai piloti per aggirare i controlli alla partenza.Dato che l'odore era il nemico numero uno,si trattava di partire senza...l'aggiunta.Fissavano con nastro adesivo una fiala di vetro contenente olio di ricino sotto al coperchio del serbatoio,il quale si sollevava azionando una leva,ed il coperchio si apriva in tutta la sua ampiezza.Superato il controllo alla partenza,giunti fuori dall'abitato e senza fermarsi per non destare sospetti,e perdere tempo prezioso,davano un colpo sul coperchio,la fiala cadeva rompendosi e miscelando l'olio al carburante.
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Spedito - 04 March 2015 : 16:50:32
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Citazione: Originariamente inviato da fireball
Sedili Fusina ed Esap
Primo tipo del sedile Fusina
Volanti prodotti dalla Fusina che commercializzava accessori e strumentazioni di vario tipo.
Sedile Fusina bicolore
Sedile bicolore montato su un'Abarth 595 2° tipo di sedile anatomico Fusina.
Sedile anatomico della Esap, anche questo un ottimo usato da molti piloti (anche sulla Giannini n.102 di sopra).
Roberto Fusina, in abbigliamento da gara... all'interno della sua Abarth 595 con la quale disputň alcune corse nel 65 prima di dedicarsi completamente alla sua attivitŕ commerciale. Si nota in basso un manometro dell'olio VDO.
L'Abarth 595 di Fusina alla Vezzano-Casina: nel 65 si classificň 7° nel Campionato Italiano Classe 600 Gr.2. In salita le Gr.2 in quegli anni dovevano conservare i paraurti. Torniamo agli scarichi.
Scarico realizzato dall'Abarth che era di ottima fattura e inserito dall'Abarth nel catalogo degli accessori corsa della 595, insieme ai freni a disco ed altri; tuttavia molti preparatori preferivano realizzarlo artigianalmente da soli e anche i freni a disco vennero poco usati perché non davano un vantaggio reale. Passiamo al periodo 66-69 in cui molti scarichi furono realizzati mantenendo il "cilindrone di lamiera" del silenziatore: qui alcuni esempi di Abarth 595 e 695 che, con il cofano aperto, mostrano meglio come veniva elaborata la classica marmitta Abarth.
Scarico realizzato dal preparatore piemontese Garavello nel 66 su una 595 su base F (costretta al ritiro per una toccata alla Coppa Carri a Monza).
Abarth 695 di Luciano Lazzari impegnata alla Caprino-Spiazzi del 68.
Abarth 695 di Salvatore Tornatore, alla Rieti-Terminillo del 70. Erano entrati in vigore i nuovi regolamenti, che davano ampia libertŕ per i collettori si scarico, perň per un paio di anni, alcuni preparatori, continuarono ad adottare ancora alcune vecchie soluzioni.
Qui, invece, siamo ormai nel 74 e le nuove soluzioni si sono fatte strada. Questo č il motore della 695 di Aldo Fina opera di un altro quotato preparatore che in quegli ottenne molti successi: Giovanni Saccone. Il preparatore palermitano aveva molte soluzioni originali, tra cui il collettore di aspirazione e l'equilibratura ma anche lo scarico che in seguito commercializzň e che si contraddistingueva per un breve terminale a sezione schiacciata fissato alla staffa di alluminio.
Motore 695 dei Adolfo Romani con lo scarico che conosciamo giŕ, anche se con sezione dei collettori piů grandi rispetto a quelle necessarie per la 500 Gr.2; per il resto si nota un sietema di iniezione con pompa meccanica che il preparatore bolognese sperimentň ma che si vide poco in pista.
Dal 73 in poi, fu anche possibile comprare scarichi giŕ pronti tra quelli realizzzati e commercializzati da alcuni preparatori (Vaccari, Montagna, Saccone) ma anche di industrie specializzate nel settore che, evidentemente, avevano fatto proprie le soluzioni piů razionali che si erano imposte nei primi anni 70 e che ancora oggi sono quelle che danno piů affidamento. Questo č quello dell'ANSA.
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RickyA87 Cinquino (Piacenza) |
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Spedito - 08 February 2016 : 19:10:20
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Citazione: Originariamente inviato da fireball
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana,Arial" id="quote">Citazione:<hr height="1" noshade id="quote">Originariamente inviato da Chiuritusu
si, 4candele.. Due a cilindro, vidi qualche esemplare di testata con le candele montate una affianco all'altra, ovviamente tappando il vecchio foro e praticandone altri due...
Quella che segue č la testata di a cui si riferisce Chiuritusu ma alla quale mi riferivo anche io e che ho tratto dal sito di un preparatore che a suo tempo ha corso pure in 500 Gr.2 con auto preparate da altri. Come posizione degli iniettori č somigliante a quella di Adolfo... perň le due candele accoppiate con quella modalitŕ presuppone l'uso di saladature che per regolamento non erano ammesse in Gr.2 nel perido 70-75, ed in quegli anni il Gr.5 non comprendeva le derivate dalla serie come invece poi sarebbe avvenuto nel successivo periodo 76-81. Quindi la testata di Adolfo o doveva avere 2 candele oppure, come č poco probabile, 4 candele, di cui 2 lasciate nella posizione originale e 2 aggiunte con un foro praticato dall'esterno alla camera di scoppio ma in una posizione diversa da quella della candela originale. Puň darsi pure che quelle 4 bobile che si vedono sul canco attiguo a quello dove č montato il motore fossero lě installate per provare all'occorrenza motori a 4 cilindri. Come puň darsi che la stessa testata sia stata poi modificata con la doppia accensione in seguito all'entrata in vigore del Gr.5 76-81 perché quell'inserimento di iniettori non mi sembrerebbe alla portata di tutti. Questa, invece, č la famosa testata Abarth 206K, e relativo collettore, che la casa torinese produsse e commecializzň poco prima dell'acquisizione della Fiat. Purtroppo perň non venne mai omologata in Gr.2, come invece avvenne per la radiale, e, pertanto non č possibile montarla sulle 595 o 695 per correre in Gr.2 (ovviamente neanche sulle 500cc). Invece, sarbbe possibile usarla nel Gr.5 76-81 dove la testata č libera. E' una testata che, comunque, viene riprodotta ed usata da altri preparatori perché le rare originali, vengono vendute a prezzi spropositati perché non mancano mai gli speculatori e neanche i feticisti che, pur non avendo auto su cui installare certi pezzi preferiscono tenerseli in una teca, quando, invece, dovrebbero rimmetterli in circolo, a prezzi ragionevoli, e alla portata di chi, detenendo le auto su cui installarli, potrebbe valorizzarli meglio. [/quote] |
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Spedito - 22 October 2017 : 16:57:38
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Citazione: Originariamente inviato da axxle51
Scopro solo ora il vostro eccellente forum. E’ dedicato alla mia vera malattia, 500 e derivate da corsa. Ho oltre i sessant’anni e dal 65 in poi ho assistito a molte gare dovunque in nord Italia. Se posso esordire intromettendomi, la foto di Piero Lavazza, che qui vedete in originale, non riprodotta da un giornale, č tratta dalla serie di gare ad inseguimento che si tenevano alla pista di kart della Cerrina, dalle parti di Torino, senza regole se non la cilindrata delle varie classi. In questa gara Lavazza si limitň a levare i sedili, in seguito levň anche entrambi i cofani a scopo alleggerimento. Potete vederlo,se non ricordo male, su un numero di Autosprint del ’70. Questa foto mostra anche il sedile Fusina mod. Mugello. Veniva usato dalla piů parte dei piloti dell’epoca, perché particolarmente leggero (meno di 4 Kg) e quasi comodo. Qualcuno, almeno qui a Brescia, come Pal-Vox a caccia del limite di peso, sulla sua 500 Cevenini usava persino un sedile da kart. Sempre se non ricordo male il peso in fiche era 500kg ma il peso effettivo era almeno 600kg a vuoto.
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