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Discussione 

cobrafiatabarth Cinquino nuovo nuovo (Molfetta)

Messaggi 50

Garage veicoli

Spedito - 27 August 2007 :  15:16:38  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

begli anni quelli
complimenti:p

Modificato da - cobrafiatabarth on 27 August 2007 15:21:20
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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


Messaggi 2020

Garage veicoli

Spedito - 27 August 2007 :  23:28:36  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

Alle origini dell'avventura kart
Una storia in stile romanzato ma assolutamente corrispondente alla realtà.
Fatti, ricordi, aneddoti e cronaca di una piccola parte della mia gioventù.


Ho iniziato a guidare su strade pubbliche a 9 anni, non ci crederete, ma erano tempi diversi da quelli odierni e i controlli stradali erano pressochè inesistenti.
Un giorno mio padre doveva andare a Udine per lavoro e mi dice: “vieni con me che t'insegno a guidare”, non sono serviti ulteriori inviti.
Avevamo una Lancia Ardea, prima di partire, seduti in macchina mi ha fatto vedere una busta da lettera, dal lato dove si vedono i lembi in croce e mi dice: “al centro, questa è la folle, per partire devi spingere la leva del cambio verso l'alto a sinistra, per inserire la seconda devi passare per il centro (folle) e abbassare la leva verso destra, per andare in terza devi sempre passare per il centro (folle) e spingere in alto a destra, per inserire la quarta devi scendere a destra passando per la folle, chiaro no” ?

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Guardavo attraverso il semicerchio del volante e per schiacciare l'acceleratore, visto che il piede non era ancora n°42 l'istruttore m'insegnò ad appoggiare la punta sulla paratia del vano motore e schiacciare con il tacco, operazione doppiamente difficile per avere la sensibilità necessaria ad evitare sobbalzi.
Questo è stato il corso accelerato di scuola guida, probabilmente voluto perchè lui stesso fu messo alla guida di un furgoncino a sponde aperte e l'istruttore, aperta la porta in corsa, saltò sul cassone retrostante e lo lasciò in balia di sé stesso.
Così s'impara presto.
C'è da dire che l'insegnante di mio padre era un mio cugino, mitico eroe di guerra premiato con medaglia d'argento per essersi lanciato aprendo il paracadute che
letteralmente lo strappò dall'aereo in cui aveva una gamba bloccata in seguito ad uno scontro a fuoco sui cieli del Mediterraneo. Mitico....ma mica del tutto normale !

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In compenso, con quella bella divisa di aviatore, era l'idolo delle donne locali e....ne approfittava.

Eccetto che nei centri abitati, mio padre mi cedeva spesso la guida ed era un motivo d'orgoglio farmi partire in presenza di amici o parenti.
Fa ridere solo pensarlo quando mi viene in mente la faccia del comandante dei vigili (erano in tre in paese) che mi ferma sulla via principale e mi dice: “Tu dove vai” ?
“Porto la macchina a mio padre, in negozio”, fu la risposta, avrò avuto 13-14 anni.
E tutto fini con un “severo” richiamo a mio padre. Cose d'altri tempi.
In occasione del mio 12° compleanno mi sono fatto regalare un motore che avevo adocchiato allo sfascio, si trattava di un “Cucciolo Ducati”, un motore ausiliario nato per essere applicato sui telai delle biciclette, potenza 1,5 Hp,2 velocità, 4 T, tanta era la mia passione per il motorismo e tanta la voglia di “guardarci dentro”, sì, perchè più di guardarci dentro non ho fatto e, confesso, mica ci ho capito molto, ma andava in moto.

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L' ho montato su un telaio di bicicletta e quando andavo a fare le corse in un bellissimo, levigatissimo sterrato verso la laguna, con gli strappi che dava mi faceva cadere la catena ogni 100mt.
Già allora acquistavo regolarmente “Auto Italiana” la prima ed unica rivista di automobilismo sportivo, dove, appunto, attingevo le notizie per farmi una cultura motoristica.
A 14 anni ho fatto la classica richiesta, il motorino, ma quello che avevo visto io nella vetrina di un meccanico a Udine resterà una chimera.
Erano gli anni degli Itom 50cc. più o meno rimaneggiati che i ragazzini più fortunati (preferibilmente apprendisti meccanici) avevano per sfogare le proprie velleità velocistiche.
Il motorino in questione era un Maserati 50 da competizione, una meraviglia estetica che dichiarava una velocità di 95 km/h. Mio padre è venuto, ben disposto, a vederlo ma il Maserati 50 è rimasto nella vetrina del meccanico di Udine, “troppo veloce”, fu la sentenza.

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In alternativa ottenni un Mondial 75 che alla fine, dopo ripetuti rimaneggiamenti faceva ben più di 95 km/h, tant' è che mi permetteva di rivaleggiare con le Lambretta e le Vespa GS.

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A 16 anni conobbi mia moglie alla quale non piaceva molto, non tanto il motorino che data la cilindrata ci permetteva di andare in due, ma quelle due rumorose marmitte sovrapposte che io avevo applicato scopiazzando le MV di moda.
Perchè non le piacevano ? Perchè si sentiva il rumore da lontano e quando lei, con la scusa di andare a prendere il latte dal contadino vicino a casa, si apprestava ad uscire di casa, regolarmente sua sorella maggiore anticipava l'eventualità dell'incontro “clandestino”.

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A quei tempi e a quell'età non si poteva fare tutto alla luce del sole....ancora.
Peggio è andata alla mamma di un mio amico, la quale soffriva di asma e quando sono andato a trovarlo con la scia di odore di ricino che ho lasciato dietro di me, è stata male per una settimana.
Insomma, fino al compimento del 18° anno mi, anzi, ci siamo presi delle belle lavate
scorrazzando in lungo e in largo sul quel trabiccolo, con lei seduta di traverso, come si usava allora, sul quel corto sedile, approposito....... non ho capito se si teneva stretta per paura di cadere o .......

Quei 18 anni non arrivavano mai, non penserete mica che l'aspirazione mia fosse quella di diventare maggiorenne, allora ci volevano 21 anni, il desiderio più asfissiante era l'ottenimento della patente...ovvio !

(continua)

Bisogna essere di mente aperta, ma non tanto da far uscire il cervello.

Modificato da - macovince on 30 August 2007 16:54:01
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lele_vr Cinquino (Tregnago (VR))


Messaggi 205

Garage veicoli

Spedito - 27 August 2007 :  23:44:26  Mostra profilo  Clicca per vedere lele_vr's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

Complimenti per il tuo grande passato sportivo! Sei un figo
Vinc, tu qualcosa di originale no?!?!Anche le marmitte sovrapposte
Comunque bellissimo quel maserati 50 blu e argento...

Daniele

Modificato da - lele_vr on 27 August 2007 23:52:14
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Natale Cinquino da esposizione (Catania)


Messaggi 8838

Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  08:09:53  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

MASERATI 50????????? non sapevo del'esistenza di questa moto, ma veniva costruito dalla casa automobilistica? Sempre belli i tuoi racconti, non fermarti continua.

Riuscire a mandare qualcuno a ******o è una pensata di molti ma una virtù di pochi...
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Morga Cinquino Abarth/Giannini (siena)

Messaggi 1039

Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  16:34:01  Mostra profilo  Visita l'homepage di Morga  Rispondi allegando il testo

forte

Morgamobile pronta in
strada
incantina il 6 ottobre 2007 durante il raduno:
morga: "non ti mettere in cammino, se la bocca un sa di vino"
marcello:"qualche curva va che ci scappa, se la bocca sa di grappa"
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http://www.cinquinos...
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fefede Cinquino modificato (Siena)


Messaggi 617

Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  17:00:02  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Bravo, mi hai incollato allo schermo
E mi manca il seguito anche !!!!
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gazzfab Cinquino (san giovanni suergiu)

Messaggi 231

Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  18:42:23  Mostra profilo  Clicca per vedere gazzfab's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

Vincenzo sei sempre il solito....................e noi poveri ventenni che crediamo di poter o di aver spaccato il mondo in due.
E' proprio vero prima erano altri tempi si vede dalle immagini!!
ora al massimo si gioca con la playStation e si fanno le gare nelle piazze con lo schermo gigante, ed i bambini piccoli che invce di imparare ad andare in bici, fanno i versi e le mosse strane di Goku (se cosi si crive)
Continua a scrivere e a raccontare!!
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Natale Cinquino da esposizione (Catania)


Messaggi 8838

Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  19:05:49  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Vincenzo, non puoi fermarti così, continua. Sbaglio oppure il vestitino della bambina era il classico "VESTIVAMO ALLA MARINARA"? mi affascinano le foto dell'epoca, ancora, ancora, ancora, ancora, ancora, ancora,,,,

Riuscire a mandare qualcuno a ******o è una pensata di molti ma una virtù di pochi...

Modificato da - Natale on 28 August 2007 19:06:20
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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


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Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  19:41:11  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

Citazione:
Originariamente inviato da Natale

MASERATI 50????????? non sapevo del'esistenza di questa moto, ma veniva costruito dalla casa automobilistica?

La scheda tecnica parla di 75 km/h, io mi ricordo che in vetrina c'era un bel cartello: "95 km/h", non per niente mi ha colpito.
Era, comunque, una rarità, lo è ancora oggi nei siti di moto storiche, così come lo era e lo è il Mondial 75 "Scugnizzo".
www.motoinfo.it/Moto...

PS: Eeee, sì ....ho la fortuna di avere due sorelle una + e una -....

Bisogna essere di mente aperta, ma non tanto da far uscire il cervello.

Modificato da - macovince on 28 August 2007 19:42:50
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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


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Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  20:32:57  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

Una sera mio padre arriva a casa dopo aver fatto la solita sosta al caffè Centrale, quello frequentato dalla gente in vista del paese, dove a controllare tutto e tutti c'era sempre la proprietaria, la miss Michelina.
Una donna “monumento”, alta, slanciata, atletica, tutti l'ammiravano quando attraversando la piazza in stivali, pantaloni e fucile in spalla, andava a caccia.
Era, insomma, uno di quei personaggi che emergevano, lei che era discendente da una famiglia di circensi e che sposatasi cambiò vita, rimase vedova e gestì il locale che era il punto di riferimento della gente bene della Bassa friulana.
Con autorità e piglio deciso non si faceva alcun problema a riprendere chiunque non
si comportasse come il bon-ton esigeva.
Mi vien da ridere pensando a quando fu ricoverata in ospedale,a poco meno di 90 anni, stupì tutti medici e ricoverati perchè ogni mattina si alzava dal letto e faceva un po' di flessioni per mantenesi in forma. Lei l'ha fatto fin da bambina quand'era al circo e saltava da una corda ad un'altra (così dicevano quelli che l'avevano vista).
Quella sera, mio padre, disse che aveva sentito da un gruppo di ragazzi, abituali frequentatori del locale, che stavano fabbricando un kart con il motore della moto di famiglia, una vecchia ISO.

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Il motore di questa moto aveva una particolarità unica, un cilindro sdoppiato con due pistoni e una camera di scoppio unica

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Per lui era una novità assoluta, non ne aveva mai sentito parlare ed aveva raccolto le prime indicazione da loro stessi.
Per me la novità consisteva solo nel fatto che ci fossero dei ragazzi interessati, perchè il kart lo conoscevo attraverso le mie letture ma non frequentavo ancora quelle compagnie che erano più grandi di me di 8-10 anni, un'eternità, li consideravo quasi vecchi e loro, come succede a quell'età, neanchè mi (oggi si direbbe c....o) conoscevano.
“Si potrebbe farne uno” sbottò durante la cena il “vecchio”, mia madre indifferente, a me sembrava una battuta fine a se stessa, ma la passione per la meccanica era nei cromosomi della famiglia che aveva tradizioni ben radicate con una schiera (mio padre era l'ottavo figlio) di zii paterni abili ed apprezzati fabbri.

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Mio nonno, vecchio fabbro-ferraio unanimemente riconosciuto anche come abilissimo “veterinario” aveva predisposto con lungimiranza l'avvenire dei figli. I primi tre maschi dovevano continuare il lavoro in officina, mio padre doveva apprendere l'arte del falegname perchè le ruote di legno bisognava farle in casa e l'ultimo doveva studiare, è ancora vivo, ha superato da un po' i 90 anni, l'anno scorso voleva cambiare macchina perchè la 128 Fiat color verdino non ce la fa più (lui sì) ma, che sappia io, non ha ancora finito la terza media.

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Insomma, l'apprendista falegname si è sorbito per un paio d'anni il “garzonato” in un laboratorio distante una trentina di km e, al sabato, ritornando a casa, strada facendo in bicicletta, andava a scuola di disegno a Palmanova, l'antica città stellata

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e poi è finito, come da programmi, a fare le ruote dei carri agricoli in società con due dei quattro fratelli.
Ben presto abbandonò la compagnia per intraprendere l'attività commerciale di cui io, sempre per quella benedetta tradizione familiare, sono stato l'involontario successore.
Ma la passione per la meccanica era superiore alla pur comprovata abilità nel fare le ruote, bisognava quindi “battere il ferro finchè era caldo”.
Nei giorni successivi tutte le occasioni erano buone per riprendere l'argomento...ma “chi lo può fare” ?
Ci vuole l'attrezzatura e la capacità, anche se il “vecchio” si riprometteva di fare il direttore dei lavori, come gli era congeniale.
C'era l'uomo giusto, quel piccolo vecchietto che rispondeva al nome di “Milio” (Emilio), abilissimo meccanico di biciclette al punto che esponeva nella vetrina del proprio negozio/officina una piccolissima due ruote lunga 30 cm.fatta tutta a mano, compreso i raggi delle ruote. Si era dotato perfino di un forno per la verniciatura delle sue creature e da tutti conosciuto ed apprezzato per la disponibilità e bravura.
Per mio padre aveva fatto, su commissione, quel super-tecnologico mezzo da trasporto che serviva in ditta per il trasporto dalla stazione ferroviaria al negozio, il triciclo con pianale in alluminio e telaio laccato nero con due parafanghi decorati a mano con il logo del nostro negozio.
A me, per la verità, serviva per destreggiarmi sulle due ruote, con il risultato che ogni tanto capottavo con la logica conseguenza che si graffiavano i parafanghi finemente decorati e le sentivo di santa ragione.
Si parte, quindi, per contattare il buon “Milio” il quale cade dalle nuvole. “Cos'è questo go-kart ? Fatemi vedere una fotografia”.
C'è voluta tutta la diplomazia di mio padre per convincerlo. “ Io faccio quello che volete voi ma dovete essere quà quando lavoro per dirmi passo passo quello che devo fare.”
Il problema non era quello, che tutto sommato era la soluzione da noi desiderata, ma c'era un problemino con la sete dell'uomo, il quale aveva bisogno di un “taiut” per partire e uno quando era stanco per andare avanti.
“Per oggi basta....andiamo a bere un bicchiere” era la frase di rito.
Insomma, a forza di bicchieri ci voleva tanta tanta pazienza perchè l'andirivieni degli amici era costante e tutti sempre ben disposti a condividere con lui la sete.
Ho sempre avuto una passione per il disegno geometrico che mi è servita per questa realizzazione, scopiazzando dalle poche fotografie che si trovavano sulle riviste di automobilismo ma l'argomento go-kart non veniva molto trattato perchè considerato come la solita moda americana che dura dalla primavera all'autunno.
Se negli Stati Uniti il kart veniva concepito come una scatola di sardine, con un motore da falciaerba e quattro ruotine, da noi si è subito stravolto il progetto avvicinandolo di più alla piccola vettura con motore da motocicletta e il cambio.

(continua)

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Natale Cinquino da esposizione (Catania)


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Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  21:19:34  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Domani aspettiamo il seguito.

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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


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Garage veicoli

Spedito - 28 August 2007 :  21:29:04  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

......sarà come "Beautiful"

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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


Messaggi 2020

Garage veicoli

Spedito - 29 August 2007 :  21:09:30  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo


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Quindi le ruote erano derivate dalla Vespa, i motori dalle varie motociclette preferibilmente a 2T e freni Piaggio a tamburo.
Se i modelli più spartani e improvvisati utilizzavano il motore Piaggio o Lambretta, quelli che venivano utilizzati per le prime improvvisate gare erano quasi tutti equipaggiati dal performante bicilindrico Rumi.

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Si trattava di quella che ai tempi era considerata la moto sportiva per eccellenza, chi
ha sentito il rombo, più che rombo era un fischio, del Rumi sicuramente non l'ha dimenticato.
Ricordo che era la passione mia e di un caro compagno di banco in 1° e 2° media.
Facevamo a gara chi disegnava meglio le Rumi, poi andavamo dal meccanico di biciclette vicino a casa mia, che come unica moto in vendita aveva una Rumi, bianca e nera , aspettavamo che uscisse il “padrone” per costringere il garzone a metterla in moto, in negozio, con la conseguenza che al rientro “quello là” se ne accorgeva dal fumo che aveva invaso i locali. Ma prendere in mano quel acceleratore e dare due, non di più, accelerate.....era l'appagamento massimo della giornata.

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Quindi bisognava trovare un motore Rumi per il mio kart, cosa non facile.
Ma quando le cose nascono bene, allora sì che tutto è più facile.
Un bel giorno sento, in negozio, che un abituale cliente falegname ha avuto un incidente con la sua moto, una Rumi, lo sapevo e lo ammiravo sempre quando passava. Per sua fortuna non si era fatto molto male ma la moto era da buttare.
Partire “in tromba” per contattare il “donatore” fu tutt'uno.
L'uomo era in piedi, acciaccato, dolorante e disperato. Mi mostra il motore raccolto in un sacco di iuta e mi dice: “Se lo vuoi, mi dai ....£”. Affare fatto su due piedi.
Oramai il progetto doveva svilupparsi nel migliore dei modi per cui avevo l'appoggio morale ed economico del “vecchio” (erano i tempi dei primi timidi tentativi di contestazione giovanile, quando i genitori erano diventati “i vecchi” ma non lo si poteva dire in presenza loro).
Tutto l'inverno del 1960 è stato un andirivieni casa/officina, era più il tempo che passavo in attesa che Milio si decidesse a mettersi all'opera che quello effettivamente lavorativo.
Nel frattempo, a Lignano Sabbiadoro venne inaugurata la nuova pista, naturalmente, la domenica, io e mia moglie in sella al fumoso “Scugnizzo”, così si chiamava il Mondial 75 cc., andammo a prendere i primi contatti con questa nuova realtà.
Fu, questa, una delle ultime gite in motocicletta perchè di lì a poco arrivò la patente e la prima automobile tutta mia.

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Anche questa subirà, nel tempo, i necessari lavori di preparazione per poter essre competitiva con le Abarth 850/1000.
Sono rimasto impressionato dalla velocità di un ragazzo di Trieste con un mezzo autocostruito. Simile al mio con motore Rumi, il padre meccanico lo assisteva durante le frequenti soste, ma io mi chiedevo “sarò in grado di essere così veloce ”?
Una sensazione che mi ha sempre colpito, anche quando, in seguito, gareggiavo, visti dall'esterno gli altri mi sembravano sempre dei “fulmini”.
In seguito, quel ragazzo non l'ho mai incontrato in gara.
Nel frattempo che io proseguivo, lentamente, nella realizzazione del mio sogno, il gruppo di ragazzi del bar Centrale, avevano coinvolto nel progetto di una pista di kart un loro collega, figlio di un impresario di costruzioni stradali, alcuni dirigenti di una storica associazione culturale (“Pietro Zorutti”) che aveva anche una vecchissima e consolidata tradizione sportiva e si faceva carico di organizzare tutte le manifestazioni più impegnative e coinvolgenti della zona, ed un proprietario terriero insediatosi di recente in zona con l'acquisizione di una azienda agricola non distante da Cervignano.
Sembrava che fosse tutto frutto di una fantasia giovanile destinata a fallire in breve ma la determinazione del proprietario del terreno facilitò l'avvio dei lavori.
La pista “Obiz”di Scodovacca frazione di Cervignano diventò realtà in pochi mesi.
Più o meno nello stesso periodo nacque la bella pista della “Soletta” a Udine mentre a Jesolo era già operante una struttura che a distanza di un paio d'anni fu sostituita da quella che è tuttora in attività ed ospita prove di Campionato mondiale ed internazionali.
Di lì a poco nacque anche una pista a Trieste-Opicina ed una bellissima che duplicava il progetto della “Pista rossa” di Milano, a Grado.
E' vero che nel nostro paese hanno sempre trovato terreno fertile le frequenti, passeggere e stravaganti mode americane ma che il karting si espandesse così in breve tempo nessuno poteva prevederlo, in Friuli, poi, si era sviluppata una particolare concentrazione di piste, per questo sono stato agevolato perchè l'attività sportiva era frequente e il confronto/scontro con i piloti veneti, storicamente molto preparati dal punto di vista motoristico, era molto stimolante.
Il collaudo iniziale del mio kart fu fatto assieme a quello dell'amico del bar Centrale,
il mitico/comico ma sempre disponibile “Bughi”, nel piazzale del Consorzio Agrario locale dove ci raggiunse un bel gruppo di curiosi.
Da subito ci si accorse che le due “vetture” erano solide ma di una pesantezza eccessiva anche perchè si potevano già fare i primi raffronti con quanto veniva pubblicato sulle riviste di automobilismo, quindi con i primi mezzi importati dagli Stati Uniti e dalle prime officine che timidamente si affacciavano sul mercato con realizzazioni copiate dagli originali americani.
Nelle prime gare ufficiali comparivano quindi le classi 100 cc. monomarcia mentre i kart artigianali erano preferibilmente della categoria con cambio 125 cc.
Il gruppo dirigente dell'Ass. Zorutti intanto non stava a guardare e si attivarono per ottenere le varie autorizzazioni dalla CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana) al fine di poter organizzare la prima gara.
Mi resi conto ben presto che il mezzo realizzato non poteva essere competitivo, in particolare quando vennero a provare sulla pista locale i piloti del forte gruppo dei “Diavoli Neri” di Udine, i quali erano tutti equipaggiati con telai Italkart e motori Mc Culloch da 100 cc.
Anima ispiratrice di questa compagnia era un noto albergatore di Lignano, il quale, molto attento alle mode e alle novità, si era, probabilmente attraverso le amicizie legate alla sua attività, messo in contatto con il Conte Donà delle Rose, milanese, quello che si era adoperato per divulgare questo nuovo sport in particolare fondando la prima azienda nazionale produttrice di telai da kart, l'Italkart.
L'amico albergatore, fiutato l'affare economico, si accaparrò la rappresentanza sia della Italkart che dei motori americani Mc Culloch.
Iniziai un “lavoro ai fianchi” nei confronti del mio genitore che, per la verità, era già parecchio coinvolto di suo, ne derivò un ordine urgente di un telaio Italkart e un motore Mc Culloch, in tempo utile per la prima gara sulla pista locale, mentre il già superato telaio del Rumi finì la sua storia trasformato in carretto per trasporto bambini, trainato da un cavallo, a fare servizio nella spiaggia di Grado.

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paolino77 Cinquino nuovo nuovo (Busto Arsizio)


Messaggi 14

Garage veicoli

Spedito - 29 August 2007 :  21:33:48  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Complimenti per il tuo passato di gare e per le foto che sono bellissime!!

Vintage car... good car!!
Fiat 500 L 1972
Oldsmobile Cutlass Supreme 1972
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Natale Cinquino da esposizione (Catania)


Messaggi 8838

Garage veicoli

Spedito - 29 August 2007 :  22:06:37  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Sempre più belle le tue storie, pensa quando tu gareggiavi con i kart io andavo in triciclo.
VINCENZO ti faccio ridere, mia moglie che è presente sempre a leggere i tuoi trascorsi, appena ha visto la RUMI equipaggiata di pompa per il gonfiaggio delle ruote mi ha ingenuamente: ma i pedali dove sono?

Riuscire a mandare qualcuno a ******o è una pensata di molti ma una virtù di pochi...

Modificato da - Natale on 29 August 2007 22:07:16
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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


Messaggi 2020

Garage veicoli

Spedito - 29 August 2007 :  22:45:24  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo




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Cristiano R Cinquino da esposizione (Roma)


Messaggi 1865

Garage veicoli

Spedito - 29 August 2007 :  22:49:38  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Maco, dovresti scrivere un libro
I tuoi strascorsi mi appasionano.

E' Primaveraaa..... svegliatevi Cinquini.....
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macovince Cinquino da esposizione (Cervignano)


Messaggi 2020

Garage veicoli

Spedito - 29 August 2007 :  23:26:01  Mostra profilo  Visita l'homepage di macovince  Clicca per vedere macovince's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

Arrivai al giorno della prima gara con pochissimo allenamento ed una conoscenza alquanto generica per quanto riguardava rapporti e carburazione, il confronto con gli esperti udinesi non si presentava facile, mentre dal Veneto arrivarono parecchie squadre ottimamente organizzate, addirittura già ai tempi sponsorizzate ma tutti o quasi, dotati di kart 125 con cambio, con un motore ai più sconosciuto, lo spagnolo “Montesa” o il “Bultaco”.

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Di lì a poco anche nella categoria 125 cc. Arrivò un prodotto italiano che si contrappose al predominio spagnolo, il Rumi monocilindrico nato esclusivamente per uso kartistico.

Seppi a distanza di anni, rileggendo le classifiche su una rivista specializzata che tra questi c'era, ed arrivò 3°, un certo Munari che diventò, in seguito, quel campione che tutti conosciamo.
Si presentò, seppure inizialmente in ordine sparso, anche un discreto gruppo di triestini, notoriamente molto sensibili alle mode ed anche molto vicini al “modus vivendi” degli americani avendo, dopo la seconda guerra mondiale subito l'occupazione degli stessi per la formazione di quel cuscinetto tra Italia e Jugoslavia, chiamato “territorio libero di Trieste”.
Tra questi alcuni noti personaggi locali e non, il nipote di un Premio Nobel per la fisica (1959) che veniva in pista con una bellissima Maserati 3500 spyder bianca ed una non meno bella “statuina”, il figlio di un Conte proprietario di una notissima industria di colori per uso nautico, un ex-calciatore professionista diventato per l'occasione rivenditore di kart .
Anche la città di Monfalcone era rappresentata degnamente dal figlio di un dentista anch'egli invidiato per la sua OSCA 1600 spyder e da un impresario edile assistiti da un meccanico locale che io non ho mai visto in tuta, aveva più l'aria del nobile decaduto che di uno abituato a sporcarsi le mani di “smirth” (termine di origine tedesca usato in dialetto triestino per definire l'olio bruciato o vecchio dei motori).
Questo Signore, perchè tale era, aveva una officina Volkswagen/Porsche, era una di quelle figure che ti mettono soggezione e nello stesso tempo dava un tono di classe all'ambiente, si distingueva insomma dalla “masnada” di chiassosi ragazzotti che eravamo.

Insomma, da subito, il confronto si fece abbastanza vasto ed impegnativo.
Ebbi la fortuna di sbaragliare il campo della classe 100 cc. e nel mentre tutti si chiedevano come avessi fatto andammo, di lì a poco andai a fare la seconda gara in quel di Monfalcone.
Manifestazione organizzata su un tracciato all'interno dell' aeroporto di Ronchi dei Legionari dal titolare della Compagnia di trasporto pubblico di Monfacone che si era appena avvicinato a questo sport acquistando un 200cc. Garelli e non nascondeva propositi di vittoria.
Io disponevo, come detto, del 100cc. Mc Culloch, fu il gestore della pista di Cervignano, il “Bepi”, convinto dal mio primo successo , a propormi di iscrivermi anche nella classe 200cc., molto più impegnativa e assolutamente nuova per me.
Prelevò due motori Garelli dai mezzi usati abitualmente per il noleggio, quindi assolutamente di serie, anzi anche piuttosto sfruttati e allestì in fretta e furia un telaio per la classe maggiore.

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Unica preparazione improvvisata da un meccanico locale la sostituzione dei due carburatori con altrettanti di tipo motociclistico con vaschetta separata per evitare i vuoti di carburazione che si venivano a creare con una guida più decisa di quella abitualmente tenuta dai noleggianti e la posizione orizzontale, anzicchè verticale, dei motori per evitare che i carburatori aspirassero i detriti di gomma e sassolini dall'asfalto.
L'organizzatore della gara di Monfalcone aveva fatto le cose in grande invitando alla premiazione finale le due vincitrici di “Campanile sera”, una trasmissione televisiva particolarmente seguita in quel periodo, rivestiva pertanto un carattere di manifestazione di assoluto richiamo.
C' è da dire che lo stesso organizzatore era amico di mio padre, con il quale si pavoneggiava per il suo recente acquisto.
Il 200cc. ho avuto modo di provarlo un paio di giorni prima della gara in una breve uscita di assaggio sulla pista dell'aereoporto.
Il giorno della gara mi avevano seguito gli amici di sempre che, forse non molto convinti, si sono organizzati in loco con cartelli inneggianti a “Cecio”, come mi chiamavo da bambino distorcendo il mio vero nome.

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Bisogna essere di mente aperta, ma non tanto da far uscire il cervello.
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alfabrera Cinquino nuovo nuovo (Molfetta)


Messaggi 37

Garage veicoli

Spedito - 30 August 2007 :  00:18:18  Mostra profilo  Rispondi allegando il testo

Ciao Vinc,
non dirmi che hai trascorso le ferie a scrivere il tuo libro!!!!!!!!!!!

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Andrea Cinquino da esposizione (Bologna)


Messaggi 5355

Garage veicoli

Spedito - 30 August 2007 :  00:52:31  Mostra profilo  Clicca per vedere Andrea's l'indirizzo Messanger MSN  Rispondi allegando il testo

vinc, sono 2 ore che sto leggendo!
Erano altri tempi e lo si nota: quando io chiedevo il kart, da bambino, mio padre rideva (e ride ancora).

Ps: hohohoho... hai visto un po' chi ha postato prima di me???
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