R E V I S I O N E D E L L A D I S C U S S I O N E |
Nick |
Inviata - 03 October 2011 : 12:54:09 Buongiorno, qualcuno sa darmi notizie di questo preparatore Bolognese anni '70 Grazie, ciao, Nick. |
20 U L T I M E R I S P O S T E (Ultimi inserimenti) |
markzanna |
Inviata - 03 January 2022 : 15:40:40 Citazione: Originariamente inviato da fireball
Questa è una Giannini 500 Gr.2 500 del periodo 66-69 (preparata da Carlo Castelli di Roma di cui si vede il logo sul fianco). Le Giannini 500 praticamente erano tutte uguali, anche i cerchi che si vedono, i famosi bimetallici Borrani 4"x12", erano gli unici omologati, in alternativa a quelli originali Fiat 500 di lamiera. Quanto agli scarichi, tra il 66 ed il 69 dovevano conservare il collettorino in ghisa ed il primo colletore di lamiera fino al punto di innesto con il silenziatore. Da quel punto era totalmente libero. Ogni preparatore aveva un suo sistema che, sostanzialmente, consisteva nell'eliminare il silenziatore, prolungare i collettori fino a riunirli con la stessa lunghezza e con meno curve possibili (com'è nella logica)e per attaccare lo scarico al motore con vari staffaggi a secondo se lo scarico usciva lateralmente o dietro; il più semplice, se vogliamo, era quello di mantenere il cilindro originale del silenziatore, il che consentiva pure di utilizzare le staffe originali, e, dopo averlo aperto e svuotato completamente, vi si facevano passare i tubi dentro fino a farli riuscire lateralmente riunendoli poi con uno scarico unico dopo avere ricomposta con saldature il cilindro. Dopo il 70, invece, lo scarico divenne totalmente libero il che rese possibile adottare sia il diametro che la forma ritenuta più utile dei collettori a partire dalla testata e si cominciarono a vedere anche le staffe di alluminio per attaccare la parte terminale dello scarico al motore. I sistemi divennero meno "rudimentali" perché negli anni precedenti anche piegare un tubo come si deve era stata un'impresa, pur tuttavia non mi sembra di ricordare che si sia arrivati allora ad eliminare i collettorini in ghisa (permesso dal regolamento)che è una conquista dei giorni nostri dato che ci sono varie ditte che fabbricano "scarichi corsa", che però, come detto, debbono avere il silenziatore, tant'è che si sono abbandonate quasi totalmente le staffe in alluminio e si è tornati, in sostanza, al sistema di attacco al motore con il "cilindro" e le staffe simile a quello originale Fiat. Tuttavia anche oggi ci sono preparatori che preferiscono realizzare lo scarico (e non solo)in proprio e, talvolta si vedono delle conformazioni originali come quella usata da Lavazza che è già diventata oggetto di più di un'imitazione.
Questo è Cesare Piccioni alla Coppa del Chianti Classico del 2009 in uno dei passaggi più spettacolari della salita senese.
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Toivonen |
Inviata - 13 March 2019 : 20:05:30 (questo topic non può e non deve "morire"!) |
Toivonen |
Inviata - 13 March 2019 : 20:04:28 ma poi... come è andata a finire col motore dell'opener? |
dario romoli |
Inviata - 22 October 2017 : 16:57:38 Citazione: Originariamente inviato da axxle51
Scopro solo ora il vostro eccellente forum. E’ dedicato alla mia vera malattia, 500 e derivate da corsa. Ho oltre i sessant’anni e dal 65 in poi ho assistito a molte gare dovunque in nord Italia. Se posso esordire intromettendomi, la foto di Piero Lavazza, che qui vedete in originale, non riprodotta da un giornale, è tratta dalla serie di gare ad inseguimento che si tenevano alla pista di kart della Cerrina, dalle parti di Torino, senza regole se non la cilindrata delle varie classi. In questa gara Lavazza si limitò a levare i sedili, in seguito levò anche entrambi i cofani a scopo alleggerimento. Potete vederlo,se non ricordo male, su un numero di Autosprint del ’70. Questa foto mostra anche il sedile Fusina mod. Mugello. Veniva usato dalla più parte dei piloti dell’epoca, perché particolarmente leggero (meno di 4 Kg) e quasi comodo. Qualcuno, almeno qui a Brescia, come Pal-Vox a caccia del limite di peso, sulla sua 500 Cevenini usava persino un sedile da kart. Sempre se non ricordo male il peso in fiche era 500kg ma il peso effettivo era almeno 600kg a vuoto.
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dane500 |
Inviata - 08 February 2016 : 19:10:20 Citazione: Originariamente inviato da fireball
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana,Arial" id="quote">Citazione:<hr height="1" noshade id="quote">Originariamente inviato da Chiuritusu
si, 4candele.. Due a cilindro, vidi qualche esemplare di testata con le candele montate una affianco all'altra, ovviamente tappando il vecchio foro e praticandone altri due...
Quella che segue è la testata di a cui si riferisce Chiuritusu ma alla quale mi riferivo anche io e che ho tratto dal sito di un preparatore che a suo tempo ha corso pure in 500 Gr.2 con auto preparate da altri.
Come posizione degli iniettori è somigliante a quella di Adolfo... però le due candele accoppiate con quella modalità presuppone l'uso di saladature che per regolamento non erano ammesse in Gr.2 nel perido 70-75, ed in quegli anni il Gr.5 non comprendeva le derivate dalla serie come invece poi sarebbe avvenuto nel successivo periodo 76-81. Quindi la testata di Adolfo o doveva avere 2 candele oppure, come è poco probabile, 4 candele, di cui 2 lasciate nella posizione originale e 2 aggiunte con un foro praticato dall'esterno alla camera di scoppio ma in una posizione diversa da quella della candela originale. Può darsi pure che quelle 4 bobile che si vedono sul canco attiguo a quello dove è montato il motore fossero lì installate per provare all'occorrenza motori a 4 cilindri. Come può darsi che la stessa testata sia stata poi modificata con la doppia accensione in seguito all'entrata in vigore del Gr.5 76-81 perché quell'inserimento di iniettori non mi sembrerebbe alla portata di tutti.
Questa, invece, è la famosa testata Abarth 206K, e relativo collettore, che la casa torinese produsse e commecializzò poco prima dell'acquisizione della Fiat. Purtroppo però non venne mai omologata in Gr.2, come invece avvenne per la radiale, e, pertanto non è possibile montarla sulle 595 o 695 per correre in Gr.2 (ovviamente neanche sulle 500cc). Invece, sarbbe possibile usarla nel Gr.5 76-81 dove la testata è libera. E' una testata che, comunque, viene riprodotta ed usata da altri preparatori perché le rare originali, vengono vendute a prezzi spropositati perché non mancano mai gli speculatori e neanche i feticisti che, pur non avendo auto su cui installare certi pezzi preferiscono tenerseli in una teca, quando, invece, dovrebbero rimmetterli in circolo, a prezzi ragionevoli, e alla portata di chi, detenendo le auto su cui installarli, potrebbe valorizzarli meglio. [/quote] |
RickyA87 |
Inviata - 04 March 2015 : 16:52:36 Chiedo all'amministratore di cancellare il messaggio precedente e questo, nel fare il login da google mentre cercavo delle immagini ho combinato questa cavolata.. |
RickyA87 |
Inviata - 04 March 2015 : 16:50:32 Citazione: Originariamente inviato da fireball
Sedili Fusina ed Esap
Primo tipo del sedile Fusina
Volanti prodotti dalla Fusina che commercializzava accessori e strumentazioni di vario tipo.
Sedile Fusina bicolore
Sedile bicolore montato su un'Abarth 595 2° tipo di sedile anatomico Fusina.
Sedile anatomico della Esap, anche questo un ottimo usato da molti piloti (anche sulla Giannini n.102 di sopra).
Roberto Fusina, in abbigliamento da gara... all'interno della sua Abarth 595 con la quale disputò alcune corse nel 65 prima di dedicarsi completamente alla sua attività commerciale. Si nota in basso un manometro dell'olio VDO.
L'Abarth 595 di Fusina alla Vezzano-Casina: nel 65 si classificò 7° nel Campionato Italiano Classe 600 Gr.2. In salita le Gr.2 in quegli anni dovevano conservare i paraurti. Torniamo agli scarichi.
Scarico realizzato dall'Abarth che era di ottima fattura e inserito dall'Abarth nel catalogo degli accessori corsa della 595, insieme ai freni a disco ed altri; tuttavia molti preparatori preferivano realizzarlo artigianalmente da soli e anche i freni a disco vennero poco usati perché non davano un vantaggio reale. Passiamo al periodo 66-69 in cui molti scarichi furono realizzati mantenendo il "cilindrone di lamiera" del silenziatore: qui alcuni esempi di Abarth 595 e 695 che, con il cofano aperto, mostrano meglio come veniva elaborata la classica marmitta Abarth.
Scarico realizzato dal preparatore piemontese Garavello nel 66 su una 595 su base F (costretta al ritiro per una toccata alla Coppa Carri a Monza).
Abarth 695 di Luciano Lazzari impegnata alla Caprino-Spiazzi del 68.
Abarth 695 di Salvatore Tornatore, alla Rieti-Terminillo del 70. Erano entrati in vigore i nuovi regolamenti, che davano ampia libertà per i collettori si scarico, però per un paio di anni, alcuni preparatori, continuarono ad adottare ancora alcune vecchie soluzioni.
Qui, invece, siamo ormai nel 74 e le nuove soluzioni si sono fatte strada. Questo è il motore della 695 di Aldo Fina opera di un altro quotato preparatore che in quegli ottenne molti successi: Giovanni Saccone. Il preparatore palermitano aveva molte soluzioni originali, tra cui il collettore di aspirazione e l'equilibratura ma anche lo scarico che in seguito commercializzò e che si contraddistingueva per un breve terminale a sezione schiacciata fissato alla staffa di alluminio.
Motore 695 dei Adolfo Romani con lo scarico che conosciamo già, anche se con sezione dei collettori più grandi rispetto a quelle necessarie per la 500 Gr.2; per il resto si nota un sietema di iniezione con pompa meccanica che il preparatore bolognese sperimentò ma che si vide poco in pista.
Dal 73 in poi, fu anche possibile comprare scarichi già pronti tra quelli realizzzati e commercializzati da alcuni preparatori (Vaccari, Montagna, Saccone) ma anche di industrie specializzate nel settore che, evidentemente, avevano fatto proprie le soluzioni più razionali che si erano imposte nei primi anni 70 e che ancora oggi sono quelle che danno più affidamento. Questo è quello dell'ANSA.
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clod |
Inviata - 07 February 2015 : 21:37:18 L'ultima volta pero' hai cotto bene} |
THOR |
Inviata - 03 January 2015 : 13:21:44 eheheh magari almeno sapevo cucinare un po' meglio |
mimidiroma |
Inviata - 03 January 2015 : 13:08:57 Ciao Thor, ti sei tradito.....fai il ristoratore... |
THOR |
Inviata - 03 January 2015 : 09:40:03 io mi ricordo, che usavo il blendzall, olio per motori a 2 tempi nel 1992... ricinato ogni vola che passavo lungomare nel mio paese, i miei amici dicevano che il mio motorino odorava di patatine fritte |
mimidiroma |
Inviata - 03 January 2015 : 09:12:36 Ciao, l'olio "ricinato" eccellente per qualità e di gradevole profumo alla pari di uno Chanel 5 avena una particolarità di essere corrosivo per i motori, specie se trattenuto a lungo nella coppa olio, forse variava la sua bontà mescolandosi con gli idrocarburi, quali la benzina e i residui della combustione. Meglio usato come additivo nei motori a 2 tempi..... Mi ricordo di averlo usato sulla mia 500 molti anni fa, prodotto dalla Kastrol come additivo per un olio di sua produzione, se ne consumava di più, e quel fumetto profumato inebriava gli intenditori...... |
michelepie |
Inviata - 02 January 2015 : 22:17:37 Citazione: Originariamente inviato da adriano.casoni
-----I ricordi di Macovince mi riportano alle competizioni motociclistiche ed automobilistiche degli anni 50-70, con grande nostalgia.Giustamente, come dice il mio coetaneo,l'olio di ricino consentiva un ottimo ed elevato potere lubrificante sia alle basse che alle alte temperature(consentendo di "tirare" da subito) e lo si usava comunemente come additivo per la preparazione delle miscele nei due tempi che nell'olio lubrificante dei 4 tempi consentendo un ottimo elemento lubrificante.Qualcuno,per aumentare l'untuosità di benzine molto secche,lo utilizzava anche nei 4 tempi aggiungendolo in piccole percentuali alla benzina appunto.Comunque era una vera dose di narcosi allorchè si assisteva a competizioni dell'epoca.Ricordo che a Monza,terminata la gara,il caratteristico "profumo" rimaneva a lungo in tutto il parco,quasi a voler prolungare la competizione.In alcune gare a lunga percorrenza su strade statali, come ad esempio la Milano-Taranto,era proibito l'uso dell'olio di ricino.Un vecchio concorrente Bolognese, Buganè,mio vicino di casa,mi svelò uno strattagemma usato dai piloti per aggirare i controlli alla partenza.Dato che l'odore era il nemico numero uno,si trattava di partire senza...l'aggiunta.Fissavano con nastro adesivo una fiala di vetro contenente olio di ricino sotto al coperchio del serbatoio,il quale si sollevava azionando una leva,ed il coperchio si apriva in tutta la sua ampiezza.Superato il controllo alla partenza,giunti fuori dall'abitato e senza fermarsi per non destare sospetti,e perdere tempo prezioso,davano un colpo sul coperchio,la fiala cadeva rompendosi e miscelando l'olio al carburante.
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Nick85 |
Inviata - 20 August 2012 : 11:33:53 toioven, speriamo che qualcuno abbia quello che cerchi |
Toivonen |
Inviata - 18 August 2012 : 08:49:17 ragazzi nessuno può aiutarmi? vi posto l'immagine completa,io cerco foto della vettura di sopra
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adriano.casoni |
Inviata - 18 July 2012 : 16:22:29 -----I ricordi di Macovince mi riportano alle competizioni motociclistiche ed automobilistiche degli anni 50-70, con grande nostalgia.Giustamente, come dice il mio coetaneo,l'olio di ricino consentiva un ottimo ed elevato potere lubrificante sia alle basse che alle alte temperature(consentendo di "tirare" da subito) e lo si usava comunemente come additivo per la preparazione delle miscele nei due tempi che nell'olio lubrificante dei 4 tempi consentendo un ottimo elemento lubrificante.Qualcuno,per aumentare l'untuosità di benzine molto secche,lo utilizzava anche nei 4 tempi aggiungendolo in piccole percentuali alla benzina appunto.Comunque era una vera dose di narcosi allorchè si assisteva a competizioni dell'epoca.Ricordo che a Monza,terminata la gara,il caratteristico "profumo" rimaneva a lungo in tutto il parco,quasi a voler prolungare la competizione.In alcune gare a lunga percorrenza su strade statali, come ad esempio la Milano-Taranto,era proibito l'uso dell'olio di ricino.Un vecchio concorrente Bolognese, Buganè,mio vicino di casa,mi svelò uno strattagemma usato dai piloti per aggirare i controlli alla partenza.Dato che l'odore era il nemico numero uno,si trattava di partire senza...l'aggiunta.Fissavano con nastro adesivo una fiala di vetro contenente olio di ricino sotto al coperchio del serbatoio,il quale si sollevava azionando una leva,ed il coperchio si apriva in tutta la sua ampiezza.Superato il controllo alla partenza,giunti fuori dall'abitato e senza fermarsi per non destare sospetti,e perdere tempo prezioso,davano un colpo sul coperchio,la fiala cadeva rompendosi e miscelando l'olio al carburante. |
Toivonen |
Inviata - 18 July 2012 : 10:57:24 precisamente...penso che la macchina fosse in realtà una 695,in quanto Garavello differenziava le vetture "per classe" proprio cambiando il colore del muso(ho visto due foto di abarth 850-1000 e la 1000 aveva il musetto giallo)
la macchina in questione è questa
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Toivonen |
Inviata - 15 July 2012 : 16:57:03 ciao a tutti...mi riprometto di rileggere tutte le 27 pagine del topic... avrei una richiesta...
avete per caso foto della abarth 595 preparata Garavello con cui Enzo Amighini corse a Vallelunga? la vettura aveva la classica livrea Garavello multicolore...muso giallo,tetto rosso,laterale blu...grazie a tutti!!!! |
macovince |
Inviata - 16 November 2011 : 19:24:09 Citazione: Originariamente inviato da Nick
...Per quanto concerne "l'odore " l'ho sentito ...
L'olio di ricino io lo usavo fin dai tempi del motorino Mondial 75cc. Una volta sono andato a trovare un amico in un paese vicino al mio, quando me ne sono andato ho lasciato una scia intensa di odore, tanto forte che sua madre sofferente d'asma è stata male per due giorni di seguito. |
fireball |
Inviata - 16 November 2011 : 19:14:02 Citazione: Originariamente inviato da Nick Per quanto concerne "l'odore " l'ho sentito dopo tantissimi anni di nuovo alla storica di Erice, forse è ammesso mettere l'olio di ricino, oppure era allo slalom, non mi ricordo! a presto con i particolari, ciao da Nick.
L'olio ricinato viene prodotto e venduto anche oggi da varie industrie, tra cui la stessa Castrol, il cui R30-40 è stato, forse, il più famoso a suo tempo. Anzi un motore Faccioli bisognerebbe proprio lubrificarlo con tale tipo d'olio. |
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